Lettere per lapidi

Necrologi: informazioni e curiosità

Che cosa sono i necrologi?

I necrologi sono annunci della morte di una persona. In genere, sono stampati su giornali e riviste, ma ormai da diversi anni, è facile trovarli pubblicati anche online, in pagine a essi appositamente dedicate. Di norma, includono informazioni biografiche del defunto e i nomi dei parenti che lo commemorano. Spesso sono corredati da una foto della persona scomparsa.

Qual è l’origine del termine “necrologio”?

Compare nel latino medievale dalla parola "necrologium”, parola composta dal termine greco “νεκρός” (morto) e “-logium” di eulogium. Si riferiva a un registro dei decessi, custodito in una chiesa o in una comunità religiosa.

Che cos’è un obituario e perché è ritenuto importante a livello storico?

Il termine obituario deriva dal latino “obitus-us” che significa morte. Era anche detto “liber anniversariorum”, “liber annualium”, “liber vitae” e “liber confraternitatum”. Un suo sinonimo attuale è necrologio. Quest’ultimo, però, può avere anche il significato di conciso profilo dedicato alla memoria di un personaggio defunto. Tale senso non rientra invece nella definizione di obituario che era un registro, nel quale in epoca medievale, soprattutto i monasteri, ma anche chiese, ospedali e confraternite, scrivevano nomi e date di morte di quelli che si erano distinti per particolari meriti oppure che avevano fatto “donationes pro anima” agli stessi enti che redigevano l’obituario. I nomi di quelli trascritti in tali registri erano ricordati ogni anno nella liturgia, affinché si pregasse per loro nell’anniversario della loro morte. Gli obituari sono considerati fonti storiche di grande rilevanza, perché, anche se generalmente omettono l’anno, consentono di conoscere giorno e mese di morte di molti personaggi storici. In lingua inglese, esiste il termine “obituary” che però ha un significato diverso dal nostro obituario: indica il necrologio, come annuncio funebre oppure come breve biografia di un defunto.

Perché si pubblicano i necrologi?

La pubblicazione dei necrologi in un qualsiasi comune italiano ha varie funzioni
• Onorare un defunto
• Informare la comunità della scomparsa di un individuo
• Consentire a chi lo desidera di partecipare alla cerimonia funebre
• Permettere a chi è interessato di esprimere il proprio cordoglio ai familiari in lutto.

Quando e dove si pubblicano i necrologi?

Pubblicare un necrologio è innanzitutto una scelta personale, influenzata da fattori culturali, usi locali e tradizioni familiari. In genere, i necrologi si pubblicano su quotidiani locali e nazionali oppure online. Ovviamente, la pubblicazione di un necrologio comporta il pagamento di una tariffa; lo spazio deve essere acquistato entro la sera (a un orario definito dal giornale) precedente il giorno in cui si desidera pubblicare l’annuncio funebre oppure due giorni prima della celebrazione del rito funebre. In ogni caso, la pubblicazione deve avvenire poco dopo la morte di una persona cara, entro pochi giorni, al massimo una settimana dopo il giorno del decesso.

Chi si occupa di scrivere il necrologio?

Solitamente, sono i familiari del defunto che si occupano di tale incombenza, ma per chi fosse in difficoltà nella formulazione di tali testi, ci sono professionisti in grado di svolgere tale compito, ad esempio, il personale delle agenzie di onoranze funebri.

Come si scrive un necrologio?

Alcune frasi sono quasi di rito, come “Vicini al vostro dolore, vi porgiamo il nostro sentito cordoglio” oppure “Commossi, vi esprimiamo le nostre condoglianze”. In generale, per scrivere un necrologio bisogna fare appello alla propria sensibilità, curare i dettagli e fare riferimento alla vita del defunto, per descrivere le sue qualità e i suoi interessi. Lo scopo delle parole scelte deve essere quello di trasmettere l’affetto e il rispetto che lo scrivente provava per la persona deceduta. Le espressioni da utilizzare devono essere rispettose e delicate e devono manifestare solidarietà e sostegno in un momento doloroso e difficile. Quello che più conta è scegliere parole sincere volte a confortare le persone in lutto.

Esiste uno schema per poter scrivere in modo corretto un necrologio?

In pratica, i necrologi devono contenere una serie stabilita di informazioni e solitamente, sono concepiti con tali priorità:
• Dati anagrafici del deceduto, prima si scrive il nome e poi il cognome. Se il defunto è una donna si può aggiungere anche il cognome del marito. Nel caso in cui il coniuge fosse già deceduto si può includere la dicitura “vedova”
• Luogo e data della morte
• I nomi dei familiari che comunicano il decesso
• Data, luogo e ora del funerale.
I necrologi, per essere più piacevoli alla vista, possono contenere anche delle semplici decorazioni di stampo floreale o religioso. Il risultato finale, in ogni caso, deve essere sobrio ed elegante. Infine, stile e forma del necrologio dovranno riflettere il carattere e il credo del soggetto deceduto.

Dove è possibile reperire frasi adeguate a un necrologio?

Nei Vangeli e nella Bibbia si possono trovare idee valide per scrivere un necrologio, sempre però rispettando il credo religioso del defunto. Altri utili spunti, si possono reperire sfogliando il giornale locale e consultando la pagina dei necrologi. In ogni caso, il modo migliore per scrivere un testo di tale genere, che possa essere accolto favorevolmente dai familiari del defunto, è fare riferimento alla vita e alle qualità della persona deceduta. Ad esempio, si possono citare dei momenti gioiosi oppure parlare delle passioni e delle virtù della persona scomparsa, così non solo si manifesterà il proprio senso di mancanza per la perdita ma anche la gratitudine per il tempo passato insieme. Ovviamente, il linguaggio utilizzato dovrà essere empatico e rispettoso.

Quanto deve essere lungo un necrologio?

La lunghezza di un necrologio dipende dalle preferenze dei familiari del defunto e anche dalle consuetudini specifiche di una comunità. In genere, si tratta di testi piuttosto brevi, ma esistono esempi di necrologi lunghi e dettagliati, ad esempio, quando i familiari del defunto desiderano far conoscere particolari della vita del loro caro scomparso o vogliono ricordare qualcosa di notevole, che abbia realizzato nel corso della sua vita.

Quale quotidiano ha una lunga tradizione di necrologi a pagamento?

Uno dei giornali italiani più utilizzati per diffondere i necrologi e che possiede una tradizione di lunga data è il Corriere della Sera.

È possibile sapere se un vecchio conoscente o amico è defunto?

Per ottenere questo tipo di informazioni, ci si può rivolgere al Comune di ultima residenza o di nascita della persona che si sta cercando. In alternativa, si può consultare internet, dove sono presenti molti siti che forniscono le medesime notizie, e se il funerale del soggetto ricercato non è stato ancora celebrato, si possono reperire tutte le indicazioni necessarie per partecipare alla sua cerimonia funebre (data, ora e luogo). Si potrà anche sapere dove si trova la salma in tempo reale, in modo da poter eventualmente porgere le proprie condoglianze, recandosi nel luogo in cui è stata allestita la camera ardente.

Come è possibile sapere quando sarà celebrato il funerale di un conoscente?

Di solito, si consultano i manifesti a lutto affissi in luoghi predisposti dal Comune nella città o nel paese in cui risiedeva la persona defunta. Se invece non abitate nella stessa città del vostro conoscente deceduto, un sistema rapido per ottenere informazioni utili è consultare internet. Scrivendo nome e cognome del defunto insieme alla parola “necrologi” è possibile individuare diversi siti che possono aiutarvi. Anche le stesse onoranze funebri ultimamente pubblicano i necrologi, con schede personali dedicate ai defunti cui hanno organizzato il funerale. In tali pagine, sono presenti sia le indicazioni utili per visitare la camera ardente sia le informazioni necessarie per partecipare al rito funebre.

Nell’antichità si scrivevano i necrologi?

I primi necrologi fanno la loro comparsa ai tempi dei Romani. In quell’epoca, si incidevano o dipingevano epigrafi e si preparavano elogi funebri, cioè discorsi che avevano la funzione di onorare la memoria della persona defunta. In particolare, tali espressioni di cordoglio e di commemorazione avvenivano in occasione della morte di personaggi illustri.

Che cosa erano gli “Acta Diurna”?

Si trattava di resoconti ufficiali di accadimenti di una certa importanza avvenuti a Roma. Iniziarono a essere pubblicati a partire dal 59 a.C. e tra gli altri eventi erano compresi anche gli annunci mortuari.

Quale ruolo ebbe l’invenzione della stampa sulla pubblicazione dei necrologi?

Indubbiamente, la stampa a caratteri mobili servì a diffondere i necrologi scritti e ne aumentò anche la lunghezza. Infatti, i primi necrologi erano piuttosto stringati: riportavano solo nome, data di nascita e di morte, e cause del decesso del defunto. Solitamente, tali dati essenziali erano raccolti nei registri dei morti che erano aggiornati e custoditi presso le comunità religiose.

Quando appaiono gli attuali necrologi?

Bisogna attendere l’Ottocento per veder comparire i necrologi nella forma attuale. I primi necrologi moderni fanno la loro comparsa sul “Times”, grazie all’editore John Thadeus Delane. Con il tempo, questi annunci a lutto iniziarono ad allungarsi e a corredo comparvero le prime fotografie, e qualche informazione relativa alla vita delle persone decedute. Tali ampliamenti cercavano di aumentare la diffusione del giornale e miravano a consolidarne l’autorevolezza, in particolare, quando il necrologio riguardava personaggi famosi. Dopo il Times, anche “The Economist” dedicò una pagina ai necrologi che erano pubblicati settimanalmente, e le informazioni, notevolmente incrementate, avevano trasformato dei semplici annunci mortuari in articoli veri e propri.

Perché per gli articoli commemorativi si usa il termine “coccodrillo”?

Il termine “coccodrillo” indica la pratica giornalistica di preparare in anticipo il necrologio di persone illustri. Esso viene tenuto pronto, affinché possa essere pubblicato il prima possibile una volta avvenuto il decesso. Il curioso termine probabilmente deriva dal detto “versare lacrime di coccodrillo”. Infatti, l’articolo o il servizio radio-televisivo esprime con sincerità e immediatezza il cordoglio per la persona defunta, ma il testo viene preparato non a caldo, al momento del decesso, ma in modo freddo e studiato, diverso tempo prima della morte del personaggio famoso.

I necrologi studiati e redatti in anticipo sono solo per le persone di un certo rilievo?

Non sempre, infatti, molte persone comprendono nel proprio piano di previdenza funeraria anche il necrologio, così i familiari saranno sollevati da tale incombenza.

È possibile sapere dove è stato sepolto un antenato oppure una persona famosa?

Grazie alla rete è possibile reperire informazioni anche di questo tipo. Ad esempio, un portale gratuito, “Find A Grave”, è concepito proprio per far conoscere dove è sepolto un antenato. Sempre in tale sede si può creare una pagina commemorativa, aggiungendo foto, fiori virtuali e anche messaggi dedicati a un defunto specifico. È anche possibile sfogliare documenti cimiteriali e, inserendo nome e cognome di personaggi famosi, si possono avere notizie sui luoghi in cui sono stati sepolti in tutto il mondo.